Come ogni anno a Pasqua speriamo che sempre più persone rinuncino a fare di questa importante festa religiosa cristiana un’occasione per partecipare al massacro degli agnelli.
Si tratta di una tradizione che ci arriva da un mondo primitivo, arcaico, sanguinario e e violento (non che quello odierno lo sia di meno) e che non ha più ragione di essere . Non c’è più nessun motivo di usare le celebrazioni religiose per una “mattanza” di cuccioli.
Queste povere, piccole creature sono sottratte alle madri e portate al macello in orribili condizioni di sofferenza, ammassati a centinaia su mezzi sporchi, al gelo, con le ossa rotte, terrorizzati, senza acqua e senza cibo, “tanto devono morire”. Non è questo il modo per santificare una festa di pace. Non è questo il modo per rendere omaggio ad una fede che predica amore.
Le tradizioni si possono cambiare. Basta rinunciare, facendo un gesto semplice e personale verso un rapporto con gli animali un po’ migliore.
Da qualche anno i nostri cari amici della fattoria didattica “Il Ciliegio” di San Desiderio, di cui qui a fianco vediamo una immagine, hanno deciso che nel loro menù di Pasqua non ci sarà nessun agnello. Ed anche quest’anno sarà così.
Spesso collaboriamo con loro per progetti a favore di persone anziane o disabili, ma stavolta la loro sensibilità si è rivolta anche verso questi piccoli esseri viventi. Il rispetto per la vita non ha confini di specie.
Loro hanno rinunciato e per questo li additiamo come esempio di un cambiamento possibile.